La pulizia etnica di Facebook: chiude le pagine e poi scappa

Vox
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Vogliamo rendervi partecipi di quello che sta accadendo. Anche perché molti di voi ci contattano per sapere come si sta evolvendo la questione ‘Facebook’. Partiamo dall’inizio, martedì 12 aprile riceviamo un avviso da Facebook, che col solito tono da Gestapo, ci avvisa di sedicenti violazioni delle loro ‘rules’ e ‘sospende’ la pagina ( https://www.facebook.com/voxnews.info ) dalla pubblicazione.

Per noi era il primo avviso del genere. Perché consapevoli delle ridicole non-regole di Facebook, non scrivevamo nemmeno ‘zingari’, ma zing@ri. Giusto per evitare inutili rompimenti.

Con la sospensione, riceviamo anche la possibilità di appellarci, avvisando di cancellare materiale che presentava ‘nudità, incitamento all’odio e volgarità’ presente, prima di cliccare e fare appello.

Abbiamo controllato tutti i post dell’ultima settimana – convinti che ‘qualcuno’ li avrebbe controllati con attenzione – senza trovare nulla di rilevante, tranne, forse, un’immagine di decapitazione comunque oscurata, che abbiamo tolto per eccesso di sicurezza. Inutile dire che dopo il clic per il cosiddetto ‘appello’, questo è stato respinto in 1 secondo, il tempo per l’algoritmo del prestanome della Cia di respingere in automatico.

E qui viene il problema reale di Facebook: non esiste nessun essere umano, dietro le macchine. E’ tutto automatico. Non controllano i post segnalati, non eliminano le pagine dopo averne controllato il contenuto no: basta che un certo numero di cyberbulli bruttarelli e dal cervello poco sviluppato si metta d’accordo di segnalare una pagina e, dopo un certo numero di volte, l’algoritmo ti elimina.

E se questo può avere un senso, almeno in ‘primo grado’, non ha un senso che non ci sia alcun modo di contattare un essere umano in Facebook. Non ha senso che, unico caso al mondo, l’accusatore, il giudice e il padrone di casa siano la stessa cosa. Questo, al di là del caso in sé, pone gravi e rilevanti questioni sul diritto di espressione e di divulgazione: perché Facebook non è ‘casa Zuckerberg’, è una piattaforma che detiene (quasi) il monopolio dell’informazione online.

Dopo la rimozione della pagina, Vox ha affidato la pratica ad un servizio che si occupa di mettere in contatto l’utente con aziende che non hanno contatti ‘umani’, tipo Facebook: https://g.gethuman.com

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Una delle risposte, piuttosto fumose, che abbiamo ottenuto, è che la rimozione sarebbe dipesa dai commenti dei fans della pagina, e non da qualcosa pubblicato dalla pagina. Chi può pensare di controllare migliaia di commenti al giorno? Sempre che sia giusto ‘controllarli’. Alla richiesta di avere un contatto diretto, la risposta è stata che questo è riservato, non solo agli utenti paganti – chi fa pubblicità – ma agli utenti paganti negli Stati Uniti. Se sei un utente italiano, anche se paghi la pubblicità su Facebook, niente contatto. La qual cosa dovrebbe fare muovere le solitamente attive ‘autority’, visto che la multinazionale Facebook incassa soldi in Italia e dà un servizio diverso rispetto agli Usa.

Nei giorni scorsi sono state rimosse molte pagine, diverse tra loro, ma con una particolarità: tutte erano contro l’immigrazione. E’ in atto una vera e propria ‘pulizia etnica’ da parte di Facebook, probabilmente, come scritto in precedenza, dovuta al tipo di funzionamento: attacchi con segnalazioni coordinate fanno in modo che scatti la rimozione automatica: https://www.facebook.com/StopBufale/posts/1080350485372167

E visto che per partecipare a queste ‘segnalazioni di gruppo’ bisogna avere molto tempo da perdere e nessuna idea propria, i fancazzisti da centro sociale, i gioiellieri obesi delle bufale, gli immigrati venezuelani con un passato sui marciapiedi di Caracas e i bimbominkia di 50 anni ( https://www.facebook.com/HIGHLANDERDJsword ) sono avvantaggiati, e sfruttano questa falla che rende Facebook totalmente inaffidabile.

Ovviamente, Vox non si fermerà qui. Abbiamo altre pagine che diffondono il verbo, quindi il danno è relativo, ma è una questione di principio. E per noi, i principi contano.

La resa non è un’opzione.

Mentre noi cerchiamo un essere umano dentro Facebook, puoi aiutarci visitando questo link per chiedere a Facebook di ripristinare la pagina: https://www.facebook.com/help/contact/167646843343666/. Se lo hai già fatto, rifallo.

E copincolla il seguente messaggio nell’apposito spazio: