Cgil: “Troppo pochi aborti in Italia”

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Le donne in Italia continuano a incontrare “notevoli difficoltà” nell’accesso all’interruzione di gravidanza. L’Italia viola quindi il loro diritto alla salute. Lo ha affermato il Consiglio d’Europa, pronunciandosi su un ricorso presentato dalla Cgil, secondo cui le norme della legge sull’aborto che permettono l’obiezione di coscienza comportano un carico di lavoro eccessivo sui medici non obiettori, mettendo a rischio la salute delle donne.

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L’Italia inoltre, secondo il Consiglio d’Europa, discrimina medici e personale medico che non hanno optato per l’obiezione di coscienza in materia di aborto, che sono vittime di “diversi tipi di svantaggi lavorativi diretti e indiretti”.

La Cgil è impegnata nell’omicidio di massa degli italiani. Il Consiglio d’Europa è uno degli organi di punta che porta avanti l’ideologia del Piano Kalergi: non è sufficiente l’immigrazione di massa, serve anche uccidere gli autoctoni prima che nascano.