Immigrato stupra 17enne disabile italiana: libero dopo 8 mesi

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Padova, maggio 2014. L’immigrato bengalese Zahirul Zahirul, 42 anni, ambulante del Bangladesh nota una ragazzina di 17 anni, con un ritardo mentale, passeggiare col cane. Annusa la facile preda. La ragazzina, in quei giorni è ospite dai nonni.
Con un pretesto la convince a entrare nel suo garage. E lì la stupra. Alla fine, con ulteriore spregio, le fa anche due ‘regalini’: un barattolo di Coca Cola e un mazzo di fiori.

L’ambulante bengalese – pensateci quando ne vedete uno ‘sorridente’ ai bordi della strada – viene arrestato il 23 maggio del 2014.

Nel corso delle indagini, il consulente tecnico del pubblico ministero trova sui pantaloni della minorenne il Dna del bengalese. Non basta per una pena esemplare: in primo grado prende quattro anni di carcere con lo sconto previsto dal rito abbreviato.

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Ma nei giorni scorsi, la Corte d’ Appello di Venezia dimezza la già ridicola pena al bengalese: due anni e quattro mesi senza misure di sicurezza. Per fantomatiche attenuanti: forse i ‘regalini’?

Questo significa che il bengalese è già libero dopo otto mesi di carcere, ed è ai domiciliari, grazie alle due demenziali e criminali sentenze, e alle leggi svuotacarceri del governo Renzi, che prevede il carcere solo per condanne superiori ai 4 anni. Dai domiciliari uscirà entro l’estate.

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Sintesi: stuprare una ragazzina ritardata italiana vale 8 mesi di carcere e un risarcimento di 20 mila euro alla vittima e di 16 mila euro ai genitori, costituitisi parte civile. Poi sei libero di stuprare ancora.

E se mettessimo una taglia sullo stupratore? Intanto abbiamo bisogno di una foto dello stupratore, perché chi abita in zona sappia chi è, riuscite a farcela avere?