Ancora terrorizzati da Hitler: pronti ad abbatterne la casa natale

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Ogni totalitarismo ha i propri riti, le proprie proibizioni e i propri fanatismi. L’attuale totalitarismo ha la peculiarità di camuffarsi da democrazia, ma ha tutte le caratteristiche – più affinate e moderne – dei regimi che l’hanno preceduto.

Lo conferma anche la delirante notizia che il governo federale austriaco ha intenzione di espropriare la casa di Braunau am Inn, nel Land dell’Alta Austria, dove Adolf Hitler nacque nell’aprile 1889, per impedire, dicono, che continui a essere un luogo di culto e di nostalgia per i simpatizzanti neonazisti di tutto il mondo.

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La decisione, ridicola, è stata presa dopo anni di discussione. Dal 1972 il governo ha affittato la palazzina antica per farne un centro per persone con disabilità. Ma dal 2011, in seguito a una disputa con lo stato, la proprietaria, Gerlinde Pommer, ha revocato la concessione.

Il nuovo piano prevede un’offerta di compensazione alla proprietaria, per poi trasferire la proprietà al governo federale di Vienna, previo il varo di una legge che renderà obbligatorio l’esproprio. La palazzina verrà poi, quasi sicuramente, abbattuta.

Una democrazia non impone ai propri cittadini cosa pensare. A nessuno dei propri cittadini. E che dopo decenni i governi austriaco e tedesco siano ancora così terrorizzati dalla figura di Hitler, la dice lunga sulla precarietà dei regimi attuali, per nulla diversi, da quello hitleriano. Cambiano le sfumature, non la sostanza.