Offensiva islamica in Italia: la mappa del ‘terrorismo umanitario’

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Il Qatar usa le sue fondazioni ‘umanitarie’ per penetrare in Italia. Fare proselitismo e islamizzare la società. Quello che fanno gli americani con USAID ad esempio in Ucraina, infettare la società e americanizzarla; lo fa la Qatar Charity Foundation per il governo qatariota.

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Dietro assistenza sociale, attività religiosa, istruzione si nasconde un tentativo di egemonizzare gli immigrati e poi scagliarli contro gli autoctoni.

Non parliamo del 49% di Alitalia, già grave, ma della nascita di ‘centri culturali’ islamici, moschee e scuole coraniche finanziate dal Qatar. La Qatar Charity Foundation, istituzione tra le più ricche del mondo islamico, ha finanziato con 5 milioni di euro la nascita di un centro di preghiera a Bergamo, non è strano che il signor Parodi, sindaco locale, sia uno strenuo difensore della moschea.

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La Qatar Charity Foundation è attiva ovunque governi il PD. Ha, ad esempio, pagato i lavori per la moschea di Colle val d’Elsa, in Toscana e per quella di Ravenna.

Il Qatar ha rilevato anche l’ex clinica del San Raffaele a Olbia, annunciando un investimento di 1,2 miliardi di euro. Bastone e carota. Così si comprano i corrotti e i deboli.


La terra d’elezione della Qatar Charity Foundation sembra essere la Sicilia. Ecco cosa recitava un comunicato ufficiale dell’organizzazione risalente al 2013: «Stiamo realizzando un numero importante di progetti per un investimento di 11 milioni di ryal (2,3 milioni di euro). Riguardano progetti di centri islamici a Ispica, Catania e Messina. Lo stesso presidente della regione Rosario Crocetta, in una intervista alla tv Al Jazeera aveva sollecitato l’arrivo della Fondazione per la costruzione di un centro per i profughi a Lampedusa. Chicca finale: la Sicilia proprio nel 2013 aveva conferito il premio «Uomini e società» al presidente della Qatar Charity, Ahmed Al Kawari.

L’interventismo del piccolo stato del Golfo in campo sociale non riguarda tuttavia solo l’Italia: da tempo è stato lanciato un programma di progetti in campo sociale denominato Gaith (che in arabo significa pioggia). Un programma, citiamo ancora un documento ufficiale dalla QCF, che «mira a introdurre la cultura islamica e a rafforzarne la presenza nelle comunità occidentale e del mondo in generale». La nascita di centri islamici e scuole è il primo obiettivo che Gaith si prefigge. Cultura ed educazione, insomma, nonché «creare un’immagine positiva dello stato del Qatar tra le comunità mussulmane in Occidente».

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Per il Washington Institute for Near East Policy, la Qatar Charity Foundation è terrorismo allo stato puro. Il volto ‘buono’ del terrorismo islamico. In una relazione di Daveed Gartenstein-Ross e Aaron Zelin l’organizzazione, che compare sulla black list dello stato di Israele, è accusata di “nascondere dietro gli aiuti umanitari a paesi islamici il supporti ad attività terroristiche“.

E Renzi lo compri facile. Qualche schizzetto di petrolio, due orologi, e il gioco è fatto.