Da oggi Vox non pubblicherà più notizie riguardanti i cosiddetti ‘Panama Papers’, se non in termini di analisi critica. Il motivo? Innanzitutto il fatto che i nomi – presunti – vengono fatti un po’ alla volta, prendendo di mira nemici politici, e non, come in altri casi, caricando tutti i 2,4 TB di file in rete e rendendoli disponibili al pubblico: si chiama ricatto selettivo, non informazione. E infatti non ci sono nomi ‘americani’.
Poi, poche ore fa, WikiLeaks ha denunciato che dietro International Consortium of Investigative Journalists, ICIJ, l’organizzazione che sta diffondendo i Panama Papers, c’è lui:
Washington DC based Ford, Soros funded soft-power tax-dodge "ICIJ" has a WikiLeaks problem #PanamaPapers https://t.co/xEXlmGg0fG
— WikiLeaks (@wikileaks) 5 aprile 2016
Il che basta e avanza per ridurre il tutto ad una faida tra fazioni. Ma non solo. Successivamente, sempre WL denuncia che “l’ attacco Putin è stato prodotto da OCCRP, una delle organizzazioni anti-russe finanziata da USAID (Governo Americano/rivoluzioni colorate) e Soros”.
#PanamaPapers Putin attack was produced by OCCRP which targets Russia & former USSR and was funded by USAID & Soros. pic.twitter.com/tgeKfLuROn
— WikiLeaks (@wikileaks) 5 aprile 2016
Il fatto che la prima vittima sia stata il premier islandese, che aveva appena ritirato la domanda di adesione alla UE del suo paese, che altri trascinati dentro siano Putin e i Le Pen, era ‘strano’. Che non ci fossero americani era ‘molto strano’. Che il tutto sia finanziato da Soros e dal governo Usa rende i Panama Papers una manipolazione mediatica di proporzioni gigantesche.