Serracchiani regala 20 milioni di euro ai migranti: lo chiama ‘reddito di inclusione’

Vox
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«Ha vinto il buon senso». Ma ora che la sperimentazione del reddito minimo in Friuli-Venezia Giulia è partita – il copyright dei pentastellati è stato modificato in «sostegno al reddito e inclusione attiva», visto che qui la cittadinanza c’entra ben poco – e che la governatrice vice segretaria dei dem con una conferenza stampa celebrativa ne ha snocciolato i dati, è riesplosa la polemica.

Perché tra i beneficiari della poderosa iniziativa da 40 milioni di euro, che abbraccia oltre 30mila persone per circa diecimila nuclei familiari con un reddito inferiore ai 6mila euro, il 44 per cento è composto da cittadini stranieri. «Una sproporzione, in una regione che conta l’8 per cento di residenti immigrati», tuona il centrodestra, che vede nella misura così com’è stata voluta dal centrosinistra, l’incubatore di «nuove tensioni sociali», con il sussidio mensile fino a 550 euro a patto che si frequenti un percorso di reinserimento lavorativo, sbilanciato verso a una platea a forte maggioranza straniera, quasi 13mila persone. Il requisito «incriminato» individuato tra quelli stabiliti per accedere alla misura che guarda a chi ha un Isee inferiore ai 6mila euro, è quello di risiedere da almeno 24 mesi sul territorio. «Avevamo chiesto chiarezza sui numeri, ora è arrivata e a questo punto abbiamo la certezza che il modo in cui è stata concepita la legge tutela soprattutto chi viene dall’estero. Era evidente che quel criterio – accusano da Forza Italia – avrebbe portato a escludere i friulani». Un universo silenzioso di famiglie che con la crisi hanno conosciuto la povertà e la fatica di difendere quell’unica casa di proprietà, magari ereditata, che nell’indicatore Isee distorce la loro reale situazione economica.

Il capogruppo azzurro in consiglio regionale, Riccardo Riccardi invita la giunta regionale a riformulare una norma «necessaria» ma che con «questa doppia classifica» finisce per «inasprire le tensioni sociali tra italiani e stranieri, dove i primi si sentono di serie B», in un territorio già soggetto a intensi flussi migratori. E se il dato sugli immigrati che intascheranno un assegno di mantenimento ogni mese per un anno, «è da approfondire», ammette Serracchiani, «è il concetto di fondo a essere sbagliato – ribatte – Queste sono persone che risiedono in Fvg da almeno 24 mesi, integrate e che, al pari degli italiani, stanno affrontando una situazione di difficoltà. Siamo intervenuti per garantire una seria ed equa lotta alla povertà, noi non siamo come la Gran Bretagna che vuole vietare l’accesso alle cure sanitarie degli immigrati, anche dei cittadini italiani». E poi rivendica quel protocollo contro i furbetti che è già stato avviato con la Guardia di Finanza che dovrà scovare eventuali brogli nelle procedure e riportare il denaro nelle tasche di chi «ne ha effettivamente bisogno». Ma «secondo la presidente – punge ancora Fi – una vedova, con figli, una pensione minima e una casa evidentemente non ne ha».

Questo lo scrive il Giornale. Ma Vox lo aveva scritto al momento della presentazione della ‘legge’, nel luglio dello scorso anno:

SERRACCHIANI REGALA 550 EURO A ROM E IMMIGRATI

Vox

Scrivemmo:

E saranno gli immigrati a fare la parte del leone, visto che zingari e immigrati hanno molta più facilità a dimostrare di essere ‘poveri’.

I requisiti previsti dalla nuova legge per accedere al contributo riguardano infatti solo la situazione economica della famiglia e il fatto che solo un suo componente risieda nella Regione da soli due anni. Nessun accenno alla cittadinanza: mica siamo in una regione italiana.

In Italia dovrebbero essere privilegiati gli italiani, come i genitori privilegiano i propri figli rispetto ai figli di un estraneo. Ma in questo caso si assisterà al contrario: perché si sa, gli zingari sono tutti ‘nullatenenti’. E molti immigrati fanno venire i genitori per riscuotere la pensione sociale.

Il reddito di cittadinanza senza una discriminazione nazionale è la cosa peggiore che una nazione/regione possa fare: dove andreste, se foste uno zingaro o un africano a vivere senza lavorare?