La stampa britannica ignora la presenza di Cameron nei Panama Papers, preferendo concentrarsi su Putin – che è presente solo indirettamente – e altri leader come il premier islandese. Addirittura – è il caso del Daily Mail, già noto per la bufala di due giorni fa sui fatti di Molenbeek – la foto di Cameron non è inclusa tra quelle dei leader ‘interessati’:
Nonostante ci sia una sfilza di notabili del Partito Conservatore britannico, oltre al nome di Ian Cameron, finanziere della City e padre dell’attuale primo ministro morto nel 2010, nei documenti dei cosiddetti Panama Papers che denunciano la mappa delle ricchezze di vip e potenti di mezzo mondo trasferite in paradisi fiscali.
L’Independent da’ però voce alla stoccata del cancelliere dello scacchiere ombra, John McDonnell, al premier: accusato di non aver mantenuto la promessa “di mettere fine al segreto fiscale e di colpire il ricorso a schemi off-shore moralmente inaccettabili”. Inazione a cui fa da sfondo la presenza di suo padre e di nomi ‘eccellenti’ del mondo conservatore nello scandalo tra cui Lord Ashcroft, finanziatore e mentore di Cameron.
Tuttavia, a Downing Street ci si rifugia dietro un ‘no comment’ di fronte alle prime domande sul coinvolgimento del padre del premier britannico, David Cameron, Ian, scomparso nel 2010, fra i presunti beneficiari di operazioni fiscali off-shore svelate dai cosiddetti Panama Papers. “E’ una questione privata”, si e’ limitata a rispondere una portavoce del premier interpellata sul caso di Ian Cameron, senza precisare se la famiglia controlli ancora conti all’estero ereditati dal padre dell’attuale capo del governo.