PRATO – In due avevano ingerito circa cento ovuli contenenti eroina, ma il giudice ha ritenuto che nessuno dei due dovesse stare in carcere. Parliamo del GIP Francesco Pallini, che ha così graziato due spacciatori nigeriani arrestati dalla polizia nei giorni scorsi con l’accusa di detenzione di droga ai fini di spaccio. I due, difesi dall’avvocato Antonio Bertei, sono comparsi sabato davanti al gip per la convalida dell’arresto, che è stato convalidato e per le eventuali misure di custodia cautelare.
Le modifiche alla legge sulla droga e le depenalizzazioni volute da Renzi hanno dato ai magistrati pro-degrado una eccessiva discrezionalità, possono non mettere in galera gli spacciatori – oltre agli stupratori – e questo ha reso estremamente difficile ottenere la custodia cautelare. Soprattutto quando si tratta dei loro protetti: gli immigrati.
Il difensore ha fatto notare che entrambi i gggiovani sono incensurati (ma non perché bravi ragazzi, perché hanno incontrato altri ‘magistrati’ che non hanno punito precedenti per ‘droghe leggere’): il giudice ha così disposto per il primo gli obblighi di firma e di dimora, per il secondo gli arresti domiciliari. Potranno uno spacciare a casa, l’altro farlo dopo avere firmato.
La decisione del gip, basata su una legge che consente una certa discrezionalità, fa capire quanto sia difficile per le forze dell’ordine togliere dalla strada non solo i piccoli, ma anche i medi spacciatori di droga. Che infatti continuano a imperversare. E ringraziano Renzi e il suo governo ‘stupefacente’.