Corsi di boxe per i profughi, per picchiare meglio

Vox
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Difficile commentare la stupidità che imperversa in settori degradati moralmente del Paese. Da un giornale locale del Molise:

PETACCIATO – issè Mahamoud Shamak e Sidi Hamed Gano, che un anno e mezzo fa sono arrivati all’Hotel Le Dune provenienti dalla Costa d’Avorio, dopo un lungo viaggio nel deserto ed una navigazione incerta su un barcone.

Cissè ha esordito sabato scorso nel campionato di Promozione con il Petacciato Calcio, dando un contributo importante alla vittoria della sua squadra contro il Real Prata, battuta per 4 a 0 e andando anche in rete.

Gano, invece, ha coronato il suo sogno di poter disputare un incontro di boxe, dopo mesi di allenamenti assidui e faticosi nella palestra dell’A.S.D. Boxing San Salvo; ha partecipato, infatti, sempre sabato a Rimini, al “XXI° Memorial Cav. Biagini Oreste”, vincendo per KO tecnico il match contro Guido Caparrini nella categoria dei pesi medi.

Sono le storie di due richiedenti asilo, accolti dal sistema di protezione italiano, che stanno trovando la possibilità di raggiungere degli obiettivi importanti per la loro vita, formarsi e, magari, anche trovare un’occasione di lavoro.

I due ragazzi hanno avuto la possibilità di raggiungere tali successi grazie al loro impegno, ma anche grazie alle attività messe in campo dal Centro che ha sempre cercato una sinergia fruttuosa tra associazioni, istituzioni e territorio.

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Questi ragazzi quando arrivano in un centro di prima accoglienza hanno due alternative: o fossilizzare le loro esistenze nell’ozio oppure diventare protagonisti del loro presente per garantirsi un futuro dignitoso.

«Questa seconda strada è la scommessa della linea progettuale – ci dicono dalla Cooperativa – dedicata alle azioni di supporto all’accoglienza e all’integrazione degli Ospiti del Centro».

La promozione dello sport, attraverso i valori educativi che lo animano, diventa fonte e volano di inclusione sociale e strumento di integrazione dei migranti; inoltre, la promozione delle attività sportive nel “Centro Le Dune” rappresenta uno strumento utile anche per favorire la loro partecipazione alla vita comunitaria. Esse aiutano lo sviluppo del senso di responsabilità da parte dei ragazzi, favorendo la loro autodeterminazione anche dal punto di vista sociale e rimuovendo gli ostacoli che si frappongono al raggiungimento di una piena cittadinanza.

«Attraverso questo percorso – ribadisce il Direttore del Centro, Giovanni Maurizio – vogliamo offrire ai nostri ospiti tutte le opportunità di accesso alla pratica dello sport e di partecipazione alle competizioni sportive, per ottenere dei risultati apprezzabili anche sotto il profilo sociale. L’esito raggiunto con Cissè e Sidi Gano non rappresenta un punto di arrivo, ma un ulteriore passo verso l’integrazione e l’autonomia; tante sono, infatti, le attività che si stanno individuando e si vogliono mettere in campo nei prossimi mesi, quali il cricket e il tennis da tavolo, promuovendo direttamente tornei e manifestazioni per l’integrazione».

http://www.termolionline.it/206923/integrarsi-a-suon-di-pugni-e-calci-il-progetto/

Quindi, noi dobbiamo mantenere clandestini dalla Costa d’Avorio, uno dei paesi più ricchi dell’Africa, dove la guerra non c’è quasi mai stata e dove non c’è mai stata negli ultimi anni, a giocherellare e svagarsi? Tra l’hotel e il campetto di tennis?

E non solo, li addestrano anche a picchiare con la boxe: dei veri e propri geni.