Diventano un caso nazionale le panchine rosse, simbolo torinese della battaglia contro la violenza sulle donne. Fa discutere la presa di posizione del segretario della Lega Nord Matteo Salvini, che ha elogiato i consiglieri leghisti della Circoscrizione 6 per avere votato contro il progetto di ridipingere altre dieci panchine. “Hanno fatto bene, è una presa in giro: su quelle panchine si siedono spacciatori e papponi”, ha detto in una intervista al quotidiano La Stampa.
A rispondergli via Facebook è Nadia Conticelli, consigliera regionale del Pd e presidente della Circoscrizione 6 di Torino.
“La lotta alla violenza è lotta per la sicurezza. Di tutti”, scrive sul social l’esponente Pd, che si è fatta immortalare su una delle panchine ‘incriminate’ con il cartello “io non sono un pappone”. Con lei anche alcuni residenti del quartiere. “Sulle panchine di Torino si siedono studenti, insegnanti, operai, ingegneri, pensionati, designer, badanti. Noi insomma che siamo Torino”.
Questi pensano di combattere la violenza sulle donne, che è sostanzialmente un problema di sicurezza, dipingendo delle panchine di rosso. Intanto importano e sparpagliano nei parchi di tutte le città italiane, Torino compresa, sconosciuti maschi africani. Non sono normali.
Intanto, però, un’occhiata alle panchine di Torino:
Quando hai tempo, Piera.