Bandito in mezza Europa, predicatore islamico si trasferisce in Italia

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L’Italia si conferma il porto felice della Fratellanza musulmana in Europa? La risposta è senza dubbio affermativa e non riguarda solo le connessioni delle organizzazioni islamiche attive nel nostro paese, ma anche predicatori controversi che sono già stati banditi in altri paesi del Vecchio continente. Come il caso del recente annuncio, sul profilo Facebook dell’Associazione Islamica Italiana degli Imam e delle Guide Religiose con sede a San Giovanni in Lupatoto, del tour italiano del predicatore islamico Tareq Suwaidan e di sua moglie Buthaina Ibrahim, che si svolgerà dal 7 al 17 maggio partendo da Como (Hotel Lomazzo) per proseguire con tre incontri con rispettive comunità (probabilmente una di queste sarà Reggio Emilia).

L’evento è stato condiviso sia da Alleanza Islamica in Italia, l’espressione ufficiale italiana della Fratellanza essendo membro della Federazione delle Organizzazioni Islamiche in Europa (FIOE), sia dal Consiglio Islamico di Verona. D’altronde Suwaidan è già stato ospite in Italia di Islamic Relief, ONG legata a duplice mandata alla Fratellanza.

Ebbene, non solo Suwaidan è uno dei pochi predicatori che dichiara pubblicamente di appartenere alla Fratellanza, ma ne è anche uno dei più facoltosi e più seguiti con quasi otto milioni di followers su Facebook e Twitter. Tareq Mohammed al-Saleh al-Suwaidan nasce nel 1953 in Kuwait. A diciassette anni si trasferisce negli Stati Uniti dove vive per circa vent’anni. Nel 1975 si laurea in Ingegneria petrolifera alla Pennsylvania State University per poi specializzarsi con un Master (1982) e un dottorato (1990) presso l’Università di Tulsa. Nel frattempo, a diciannove anni entra nella leadership della Fratellanza di cui sostiene di aver “addestrato” la maggior parte dei leaders in Kuwait e altrove.

Dal 1997 al 2001 è stato direttore generale dell’American Creativity Academy dal 1997 al 2001, dal 1992 al 2000 professore presso la facoltà di Tecnologia a Kuwait City. Attualmente al-Suwaidan è il direttore della Gulf Innovation Company for Management and Economical Consultations, direttore dell’International Creativity Company for Production, membro del consiglio di amministrazione dell’Abrar Investment Group in Malaysia e della Al-Salam Holding. Dirige la casa editrice Ebdaa al-Fikri che ha pubblicato non solo le opere di Suwaidan, ma come si vedrà anche quelle di altri controversi predicatori legati alla Fratellanza.

Al-Suwaidan e Buthaina Ibrahim hanno tre figli – Muhammad, psichiatra che vive a Toronto, Mohannad e Muayyid che vivono a Boston – e tre figlie – Maysoon, poetessa che vive tra Il Cairo e Boston, Mafaz e Montaha anch’esse residenti a Boston.

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Nel 2014 le autorità belghe hanno vietato l’ingresso a Suwaidan, per via delle sue posizioni antisemite, che quindi non ha partecipato come oratore alla Foire Musulmane organizzata dalla Fratellanza belga. Su stessa ammissione di Suwaidan, il predicatore è persona non grata anche negli Stati Uniti e in Gran Bretagna.

Quanto alle posizioni sugli ‘infedeli’ del predicatore kuwaitiano, esiste un’ampia letteratura. Nel luglio 2014 durante un evento pubblico ha dichiarato:

“Il sangue che sacrifichiamo è certamente prezioso, ma l’equazione è la seguente: ‘I nostri morti sono in paradiso mentre i loro sono all’inferno.’ Non abbiamo paura del martirio. Poco fa stavate cantando: ‘la morte per Allah è il nostro desiderio supremo’. Ebbene, la morte che voi desiderate è giunta a voi. Noi non abbiamo problemi con la morte, siamo diversi dagli israeliani. […] Tutte le madri della umma – non solo quelle palestinesi – dovrebbero allattare i propri figli con l’odio verso i figli di Sion. Li odiamo, sono i nostri nemici. Dobbiamo instillare questo nei cuori dei nostri figli sino a che sorgerà una nuova generazione che li cancellerà dalla terra. […] Ci sono diversi tipi di jihad. Spero che voi non lasciate questo luogo solo sentendovi meglio, perché avete gridato un po’ e avete cantato qualche slogan. […] No, no. Ciascuno di noi uscendo da questa sala dovrà pensare a un piano su come cancellare Israele”.

E’ quindi quanto meno strano, ma oserei dire preoccupante, che Suwaidan ritorni nel nostro paese invitato da un’Associazione legata all’Ucoii e che si presenta come istituzione preposta alla formazione degli imam. Dieci giorni sono lunghi e offrono tutto il tempo per organizzare incontri pubblici e privati volti a pianificare strategie future e a diffondere ideologie di conquista con i vari tipi di jihad – della parola, della politica, dell’informatica – e di quella conquista graduale, a partire dal singolo musulmano e dalla famiglia musulmana sino a giungere alla società e allo stato islamico, tanto cara a Hasan al-Banna. E chissà magari ci sarà tempo per fare una visita e scambiare due parole con il grande finanziatore della Fratellanza Youssef Nada che risiede a Campione d’Italia, ovvero a una trentina di chilometri dal primo appuntamento italiano di Suwaidan, a Como.

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