Una ventina di confezioni di crema ‘sbiancante‘ sono state sequestrate dall’hotel Rizzi di Bussolengo, dove sono ospitati una novantina di finti profughi africani e dove, in poco più di un mese, ne sono morti tre. Troppi. Ma non per il pericolo epidemie, per il business. E allora scatta l’indagine.
La procura ha fatto acquisire queste confezioni con l’obiettivo di verificare con quali ingredienti siano state realizzate le creme e se siano pericolose per la salute. Pomate importate illegalmente dall’Africa, che i profughi (ma in genere sono donne ad utilizzarla in massa, non uomini) avrebbero utilizzato per schiarire il colore della pelle e apparire un po’ meno africani.
La maggior parte delle donne immigrate in Italia ha usato prodotti chimici illegali in Europa per sbiancare la pelle, con lo scopo di integrarsi nella società italiana.
Lo studio, inedito, è stato realizzato dall’Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti e per il contrasto delle malattie della Povertà e dall’Istituto Superiore di Sanità, entrambi italiani.
Nel 48% dei casi, le donne hanno detto di aver avuto problemi cutanei dopo l’uso dei cosmetici sbiancanti. Nel 43% dei casi hanno avuto dermatite da contatto, nel 28% una dermatite eritemato-desquamativa, nel 12,5% una dermatite pigmentata e nel 10% una dermatite leucodermica.
La metà dei prodotti utilizzati conteneva sostanze proibite in Europa, come cromo, idrochinone e corticosteroidi. Tra i prodotti usati, saponette, creme e oli comprati nei paesi d’origine delle donne.