Rovigo: costi enormi per evitare epidemie causate da profughi

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Rovigo – Il decreto del direttore dell’Ulss 18 di Rovigo Antonio Compostella parla “dell’aumentato carico di lavoro dovuto allo straordinario afflusso di migranti, con riferimento alle spese relative al personale dedicato alle altre spese per attività necessarie, nonché alle iniziative di formazione e informazione in tema di prevenzione delle diffusione di malattie altamente contagiose“.

Non solo: poco dopo si parla addirittura delle misure di disinfezione che dovranno essere adottate in quei locali nei quali transitano i profughi al momento delle pratiche di identificazione e di avvio alle strutture ricettive nelle quali vengono alloggiati in attesa che venga esaminata la loro richiesta di riconoscimento dello status di rifugiato politico.

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Il decreto di Compostella infatti prevede chiaramente “interventi di disinfezione degli ambienti presso le strutture dell’Arma dei carabinieri interessate, nei casi eccezionali per i quali vi siano reali condizioni di pericolo per la tutela della salute pubblica, a seguito di esposizione a rischio infettivo dei militari operanti presso queste strutture”.

L’azienda sanitaria di Rovigo e dell’Alto Polesine Ulss 18 è stata chiamata infatti a recepire il decreto del presidente della giunta regionale Luca Zaia sulla questione, che assegna un fondo straordinario alle Ulss, per coprire questi interventi. Un vero e proprio surplus di lavoro reso necessario dallo straordinario afflusso di migranti.