Un vero “attestato di fedeltà”, da mostrare ai “fratelli” jihadisti in Europa per ottenere “protezione e sostegno finanziario” in nome di Isis. Lo hanno scoperto i poliziotti della Digos di Ragusa addosso ad uno dei tanti finti profughi che sbarcano in Sicilia dalle navi della ex marina.
Il “passaporto Isis” è stato sequestrato a un siriano di 21 anni sbarcato a Pozzallo lo scorso 4 dicembre. “Non avevamo mai visto niente del genere”, svela un investigatore.
“Vi informiamo che il nominato fratello Mourad El Ghazzaoui degli abitanti del reame di Svezia ha partecipato al corso di redenzione e lo ha superato con livello buono. Pertanto abbiamo rilasciato questo titolo che dimostra che non è non credente e vieta la sua lapidazione, crocifissione o sodomia”. Timbrato: Califfato. Validità: tre mesi
Mourad El Ghazzaoui, raccattato in Libia insieme ad altri cinquecento clandestini, oltre al documento, aeva anche nove telefonini, nei quali gli inquirenti hanno trovato “video e fotografie: lui con fucili da guerra, lui in compagnia di altri combattenti, lui che si fa riprendere mentre addestra bambini e talvolta mentre li mutila brutalmente, immagini di persone decapitate, di massacri, di loghi e bandiere nere”. Ha ammesso di aver fatto parte dei “Martiri di Daraa”, una formazione siriana di Isis.