Il nemico è a Bruxelles, Belgio bombarda la Siria

Vox
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Ci risiamo. Bruxelles ha confermato che sarà ripresa a breve la missione degli F-16 belgi contro l’Isis, con la possibilità che l’operazione venga estesa alla Siria. A dirlo è stato il premier Charles Michel, dopo aver incontrato il segretario di Stato Usa John Kerry.

Il nemico è in casa, abita a Bruxelles. Ha casa a Molenbeek. Ha la cittadinanza belga. Ma ammettere che la guerra è in casa è molto difficile, meglio ‘sfogarsi’ con qualche inutile bombardamento in Siria. Che non servirà assolutamente a nulla: non è certo di qualche aereo belga che ISIS ha paura. Siamo come il malato di tumore che non ammette il male e si cura il mal di testa.

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La polizia belga conosceva l’indirizzo dove si trovava Salah Abdeslam a Molenbeek dal 7 dicembre scorso, ma il fascicolo che conteneva l’informazione non è mai stato trasmesso all’anti-terrorismo.

Il 7 dicembre un poliziotto di Malines aveva segnalato in un rapporto il civico 79 di rue des Quatre vents, dove è stato arrestato una settimana fa Salah Abdeslam. Ma l’informazione non venne mai segnalata alle unità anti-terrorismo del Belgio.

Il giorno del blitz, poi, avrebbe per sbaglio aiutato Salah nella fuga. “Via, via, non potete stare qui, è in corso un’operazione di polizia!”: questo avrebbe gridato un agente belga ai fuggiaschi Salah Abdeslam e Amine Choukri, che scappavano dal retro della casa di Forest investita dal raid delle forze speciali del Belgio lunedì della scorsa settimana. Lo ha raccontato la televisione francese TF1. I due, che sono stati arrestati quattro giorni dopo a Molenbeek, avrebbero preso la fuga “incoraggiati” dal poliziotto belga, stando alle fonti citate dall’inviato.