Pordenone: protesta contro clandestini islamici, arriva la Polizia

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PORDENONE – Indaga la polizia su un episodio avvenuto ieri mattina nell’area esterna dell’ex Fiera: un uomo ha ‘osato’ avvicinarsi ai clandestini pakistani che la occupano e ‘offenderli’, prendendosela anche con una volontaria dell’invasione che in quel momento stava portando loro il tè. Il tè!

E’ arrivato in auto, è sceso, avvicinandosi alla decina di clandestini alle 9.30 di ieri: «Si è avvicinato – dice la volontaria, la nota Lorena Fornasir – e in modo autoritario ha chiesto chi fossi, che cosa facessi lì e mi ha insultata. Io, che non lo conoscevo, a mia volta ho domandato chi fosse lui. Mi ha risposto: io sono Babbo Natale».

E a quel punto, in base al racconto della volontaria, l’uomo ha cominciato a insultare i clandestini, dicendo loro che avevano commesso crimini, e che filmano le bambine. Cosa vera, notizia diffusa più volte dalla stampa locale, tanto che la palestra dei dintorni è stata costretta ad ‘oscurare i vetri’.

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«Io ho cercato di spiegargli come stanno le cose – ha proseguito Fornasir –, che quanto diceva non era mai stato riscontrato e che comunque non si trattava di fatti che riguardavano quelle persone che aveva davanti, loro ancora non c’erano. Lui però continuava e si arrabbiava ancora di più».

L’uomo ha anche chiesto ai clandestini, che si dichiarano ‘profughi’, come mai, loro, giovani maschi, hanno lasciato a casa moglie, mamme e figlie.

«Sono rimasta molto turbata – ha affermato la volontaria – e sono riuscita a prendere soltanto parzialmente la targa dell’auto. Ho chiamato subito la polizia e lunedì andrò in Questura a presentare denuncia».

Pazzesco. Questa commette favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, che è un reato, reato che commettono anche i pakistani che si fingono profughi, ma si permette di denunciare un cittadino che protesta contro di lei e i suoi ‘amichetti’. Non è tollerabile.