CASTELLAMMARE – Il ministro dell’Interno a tempo perso Angelino Alfano si appresta ad arrivare in città, per il solito tour di presentazione del suo libro “Chi ha paura non è libero”, scritto a quattro mani con l’unico neurone che pascola nel suo cervello. E’ da mesi che, come un cantante melodico gira l’Italia, scorta da noi pagata al seguito, costringendo i vari prefetti e burocrati locali in cerca di prebende a presenziare.
A fare scalpore, però, prima ancora del suo imminente arrivo, è la straordinaria opera di pulizia della stazione ferroviaria che accoglierà la venuta del ministro. La storica stazione delle Ferrovie dello Stato di piazza Matteotti era ormai abbandonata da anni al suo destino, oggi appare incredibilmente tirata a lucido dopo anni di incuria e degrado.
Le erbacce e i rifiuti sono state rimossi, la facciata esterna è stata ritinteggiata, le pensiline sono state rinnovate, la biglietteria, i servizi igienici e la sala d’attesa sono stati quasi completamente ricostruiti. Gli abitanti della zona hanno accolto la scrupolosa opera di manutenzione della stazione con sentimenti contrastanti, in virtù del fatto che la ristrutturazione della ferrovia, pur producendo notevoli vantaggi pratici ai cittadini, va a coincidere con l’arrivo in città di un rappresentante del governo, finendo per diventare una mera azione di facciata, destinata a restare un “unicum” in ottica futura. Non sorprende, quindi, neppure lo scalpore destato dalla scoperta di un’antica fontana che, sommersa da erbacce e rifiuti, è spuntata fuori dal nulla, un’apparizione che restituisce alla città un piccolo pezzo della sua gloriosa storia ma che assume anche contorni davvero inquietanti.