Al referendum sulle trivelle chiunque
è libero “di fare quel che crede”, ma
“non fatevi prendere in giro: non è un
referendum sulle nuove trivelle, che
hanno già la linea più dura d’Europa.
E’ un referendum – del tutto legittimo
– per bloccare impianti che funzionano.
io lo considero uno spreco”. Lo dice il
premier Renzi ai Giovani Democratici.

“Ciascuno quando voterà sì o no pensi
se sia giusto che 10mila persone perda-
no il posto”, incalza. Renzi torna an-
che a difendere il Jobs Act: 200mila
posti in più, è “una cosa di sinistra”.

Questo ci ha trivellato già qualcosa d’altro, e molto a fondo. Due menzogne in due frase, un quasi record anche per un cafone della verità come lui.

Le trivelle sono un errore. Non solo ambientale. Non ci sono motivazioni economiche, con il petrolio ai livelli attuali: non esiste né un ritorno economico in royalties che valga il rischio di rovinare l’ambiente, né un valore strategico. Per avere un valore economico, dovresti trovare inesistenti ‘enormi giacimenti’.

Un’aggressione ambientale. Del resto è concentrica la devastazione del Paese da parte di questo governo abusivo: etnica, sociale, economia e ambientale.

E sul jobs act stendiamo un velo pietoso, nessun posto in più, solo finte assunzioni di precari già assunti che poi verranno licenziati – sempre per finta – una volta terminati i contributi.