Un gay (o forse bisex, non siamo aggiornati su queste cose) di 61 anni è stato arrestato dalla Polizia, a Milano, con l’accusa di aver violentato almeno 3 ragazzi di 18 anni in diverse occasioni fingendosi carabiniere. Secondo quanto emerso dall’indagine iniziata nel 2014, dopo la segnalazione di uno strano via vai di ragazzi nel suo appartamento, il pensionato fingeva di essere un carabiniere presentandosi alle sue vittime con placche e abiti dei militari.
Il gay, ex tecnico radiologo, era già stato condannato nel 1991 per lo stesso reato patteggiando 2 anni. L’uomo è stato denunciato anche dai suoi stessi figli, abusati a loro volta. Dopo i primi sospetti, infatti, e un avvio di indagini con alcune intercettazioni, gli accertamenti si erano fermati a causa delle condizioni di salute del sospettato, salvo riprendere a metà 2015 quando i suoi figli, contattati telefonicamente da uno dei ragazzi violentati, avevano deciso di denunciare il padre.
Siamo pronti a scommettere che il termine ‘gay’ non lo troverete da nessuna altra parte, in riferimento a questa notizia. Perché per i media di distrazione di massa, un uomo che violenta 3 ragazzi di 18 anni non è un gay, lo è solo quando viene aggredito da 3 ragazzi di 18 anni.
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