Profugo dà fuoco a centro accoglienza: “Ogni tanto lo fa, è pazzo”

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CONEGLIANO – Nel cuore della notte ha appiccato un incendio alla sua camera. Dove vive a spese nostre. Quindi ha cercato di infliggersi delle ferite ed è andato in escandescenze all’arrivo del personale sanitario e di due pattuglie dei carabinieri. Un altro Kabobo, perché importiamo un numero enorme di malati mentali tra i clandestini. È stato fermato solo dopo un Tso, trattamento sanitario obbligatorio, deciso dal personale dell’Usl7.

Protagonista della notte di follia, tra venerdì e sabato, un sedicente profugo nigeriano di vent’anni, ospite di Casa Toniolo, il centro di accoglienza di via Galilei a Conegliano, gestito da Carita$. Poi è stato ricoverato in psichiatria, sempre a spese dei contribuenti, sotto stretta osservazione dei medici. Il ragazzo nigeriano era arrivato in Italia meno di un anno fa, per fuggire alle guerre inesistenti in Nigeria.

Dalle cronache locali:

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Fin da subito, si è rivelato un ospite problematico: lo scorso 17 febbraio aveva già dato dei segni di squilibrio mentale, a causa di alcuni comportamenti autolesionistici, ma non era stato ricoverato. Verso le 4 di ieri mattina, armato di un accendino, e apparentemente senza motivo da quanto hanno riferito i testimoni, il profugo ha appiccato un incendio agli arredi della sua camera, spento sul nascere dall’arrivo del personale della Caritas di Casa Toniolo e dal successivo intervento dei vigili del fuoco. Visto che era impossibile calmare l’uomo, sono stati allertati anche i carabinieri di Conegliano, il Suem 118 e la guardia medica. È stato il personale dell’Usl7 a decidere per il Tso, visto che nessuno riusciva a placare la furia del ragazzo, pericoloso per sé e per gli altri. Alle 4.30 sono partite le telefonate al sindaco Floriano Zambon e al vice Claudio Toppan, quest’ultimo si è precipitato a Casa Toniolo per firmare il Tso dopo aver letto la relazione del medico: il ragazzo quindi è stato sedato e imbragato, poi trasportato all’ospedale in ambulanza.

Ospitiamo mine vaganti. Un giorno darà fuoco a qualche casa, con qualcuno dentro.

Bizzarre le motivazioni del sindaco che gestisce il business:

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Gli operatori hanno riferito che i comportamenti violenti dell’uomo deriverebbero dalle atroci sofferenze e violenze patite nella sua terra natale, prima di arrivare in Italia: uno choc di cui porterà i segni a vita. «Non voglio che questo episodio sia collegato al tema della gestione dei profughi. A Casa Toniolo ci sono 30 stranieri e altre 60 persone che non c’entrano nulla con gli immigrati» commenta amaro Zambon «questa settimana avevo firmato altri tre Tso, tutti per cittadini italiani. L’unica emergenza è la malattia mentale, spesso sottovalutata. Mi rammarico, semmai, che questo ragazzo non fosse stato ricoverato prima, a febbraio, quando aveva già manifestato la sua pericolosità».

Ragionamento (?) patetico. Siccome abbiamo italiani pazzi, è giusto importare altri pazzi dalla Nigeria. Non fa una piega. Ancora più bizzarra la scusa dei ‘comportamenti violenti dell’uomo deriverebbero dalle atroci sofferenze e violenze patite nella sua terra natale‘, in Nigeria non ci sono guerre, c’è terrorismo in una piccola provincia nordorientale, come c’è terrorismo a Parigi e in Israele, inventarsi bufale su ‘atroci sofferenze’ prive di qualsiasi riscontro potrà commuovere i peracottari dell’accoglienza, non chi abbia più di un neurone in testa.