Marocchino tenta di uccidere ragazzina italiana: 8 mesi di carcere…

Vox
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I genitori non ne volevano sapere di quel fidanzato nord-africano. E avevano ragione. Si erano opposti sin dall’inizio convinti così di proteggere la propria figlia (e il proprio sangue) da una storia che poteva finire male come alla fine è accaduto. Una storia finita in un incubo dopo che lei ha tentato di lasciarlo. La ragazza, appena adolescente, ha così conosciuto il terrore della violenza africana.

Il fidanzato tanto detestato dalla famiglia, ha subito svelata la sua vera natura, tentando di uccidere, a sangue freddo, la 16enne: “l’aggrediva facendola cadere a terra, per poi picchiarla ripetutamente con il collo di una bottiglia al collo e al petto, diretti in modo non equivoco a cagionarle la morte, non riuscendo nell’intento per cause indipendenti dalla propria volontà”.

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Sempre stando agli atti “l’avrebbe picchiata reiteratamente con calci, schiaffi, lanciandole contro sassi, una bicicletta e altri oggetti, colpendola con una testata allo sterno e in un’altra occasione colpendola con entrambe le mani alle orecchie, così da cagionarle le lesione traumatica della membrana timpanica sinistra”.

Il ragazzo, difeso dall’avvocato Francesco Matteangeli – perché c’è sempre un avvocato – finito in tribunale con l’accusa di tentato omicidio, lesioni stalking è stato inizialmente condannato a otto anni di reclusione. Oggi la Corte d’Appello di Perugia ha ridotto la condanna a sette anni 4 mesi portando a soli 8 mesi di reclusione la pena da espiare. La solita barzelletta, ‘grazie’ ai vari indulti e depenalizzazioni voluti da Renzi.