Magistrato ordina restituzione soldi sequestrati a spacciatori tunisini

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L’operazione risale al 18 febbraio ed era iniziata un mese prima, quando durante un servizio di routine all’interno della sede dell’ex Configliachi in Arcella, gli agenti avevano trovato 75 grammi di cocaina e alcuni bilancini di precisione. Sequestrata la droga, avevano deciso di piazzare una telecamera per seguire l’attività di spaccio che avvenivano all’interno della struttura abbandonata di via Reni.

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Dopo una lunga attività d’indagine, fatta di appostamenti e controllo dei filmati, gli agenti avevano scoperto che tra un appartamento di via Malmarana e l’ex Configliachi c’era un continuo via vai tra chi confezionava le dosi e chi poi andava in strada a spacciarla. La mattina di giovedì 18 febbraio hanno deciso d’intervenire, imbattendosi subito in uno di loro, un 21enne tunisino con cui era nata anche una colluttazione. Addosso aveva sette dosi di cocaina e 3.500 euro in contanti. Subito dopo erano sono stati bloccati altri quattro uomini (uno di loro si era anche infilato quattro dosi in bocca). In tutto erano stati sequestrati 10.300 mila euro in contanti (5.020 nascosti in una caffettiera) e 88 grammi di cocaina, per un valore che si aggira attorno ai 120mila euro.

In tutto, i Vigili avevano controllato, fermato e arrestato cinque spacciatori, sequestrato circa 90 grammi di cocaina e più di 10mila euro in contanti. Tutti soldi che dovranno essere rifondati agli spacciatori, perché il ‘brillante’ tribunale del riesame, dopo l’appello presentato dai legali dei cinque tunisini, ritiene sì possibile che i soldi siano provento di spaccio, ma non essendoci prove certe vanno restituiti.