Cadaveri ostaggi italiani ‘macellati’ da autopsia Tripoli

Vox
Condividi!

All’Istituto di medicina legale del Policlinico Gemelli di Roma l’autopsia di Salvatore Failla e Fausto Piano potrebbe far luce sulla reale dinamica dei fatti, difficile, vista l’operazione di ‘pulizia’ svolta dai ‘medici’ libici.
Il professor Vincenzo Pascali, direttore dell’istituto di medicina legale, Antonio Oliva e Tommaso Tartaglione provano così a rimediare al blitz dei medici libici che ieri hanno fatto l’autopsia nonostante le famiglie dei due tecnici uccisi non fossero d’accordo.

Vox

Il legale Francesco Caroleo Grimaldi spiega che l’autopsia svolta a Tripoli, anche se alla presenza di un medico italiano, non dà alcuna garanzia: “Anche solo lavare un corpo in quelle condizioni comporta l’impossibilità di risalire alla verità”. Per gli inquirenti italiani, le vittime potrebbero essere cadute sotto i colpi delle milizie della municipalità di Sabrata impegnate in un’operazione contro il gruppo dei sequestratori.

Salvatore Failla non è morto per un colpo alla testa. Sul suo corpo segni di proiettili allo sterno e alla zona lombare, dicono i medici legali Luisa Regimenti e Orazio Cascio, che non hanno potuto definire meglio l’arma che li ha uccisi a causa dell’autopsia fatta a Tripoli definita “una macelleria”.