Africani massacrano uomo nella metro – VIDEO CHOC

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Questo accade nella metropolitana di Parigi, che sembra quella di Lagos. Il motivo è semplice: più individui di un ‘certo tipo’ ci sono in una società, più questa diventa violenta. E solo i ricchi, chiudendosi in fortini che sono ‘stati autonomi’, possono garantire la sicurezza propria e dei loro familiari: tutti gli altri, carne da macello.

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L’Europa sembra sempre di più il Sudafrica post-apartheid, dove con i neri tornati allo stato di natura, ora che non ci sono più i ferrei controlli delle istituzioni bianche, ha uno dei più alti tassi di omicidi al mondo, con circa 16.000 persone uccise ogni anno. Stando ai dati Unicef, gli abusi sessuali rappresentano oltre la metà degli oltre 54.000 crimini commessi contro i bambini tra il 2010 e il 2011.

Qualcuno chiamerebbe l’Apartheid, “difesa preventiva”. Mentre prima dell’avvento della nazione “arcobaleno”, la sicurazza delle città sudafricane era invidiata in Europa, oggi in Sudafrica se sei donna, hai più probabilità di essere violentata che di imparare a leggere. Puoi rientrare nel 30 per cento delle adolescenti iniziate al sesso attraverso uno stupro: si stima che ne avvenga uno ogni 26 secondi, ma i casi taciuti sarebbero dieci volte tanti.
E’ interessante, proprio il nuovo Sudafrica di Mandela venga indicato dai seguaci dell’immigrazionismo, come “perla” della società multietnica, come modello di armonia da seguire. Se il SA di oggi è un esempio, lo è come esempio da additare ed evitare.
Un paese pieno di risorse naturali, che ha un solo problema, i suoi abitanti. O almeno, una parte consistente di essi.
Oggi il Sudafrica, lungi dall’essere il ricco paese che era prima del 1994, sta lentamente scivolando verso il livello economico dei propri vicini. Per evitare lo stesso destino, l’imperativo è bloccare l’africanizzazione dell’Europa.