Casa di cura: Italiani pagano 390 euro, gli immigrati gratis

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Buongiorno mi chiamo P. ho 48 anni da sempre vivo nella ridente città dove sono nato e cresciuto denominata Brescia. Svolgevo un’attività lavorativa stabile fino ad un anno e mezzo fa; poi causa ingravescente crisi ho dovuto affrontare un percorso di cassaintegrazione e poi definitivo licenziamento dall’azienda causa esubero di personale.
Conseguenza a ciò ho perso l’appartamento in cui vivevo, una compagna e molto altro verso una nuova realtà di cui non ero mai stato a conoscenza prima fatta di stenti estremi e di tristezza. Vengo accolto all’emergenza freddo di Brescia d’inverno dove trovo tante persone più o meno gentili a prescindere dalle circostanze.

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Ad oggi mi trovo all’istituto convitto Marcolini alloggiato pagante una onerosa retta mensile di 390 euro da parte dei miei familiari. Ogni giorno noto con stupore che in questo istituto alloggiano un numero indefinito di immigrati ai quali viene pagata la retta dalla Comunità europea con un pacchetto comprensivo di pranzo e cena più una decade settimanale. È giusto, gli immigrati vanno accolti nel nostro Paese, vorrei pero ricordare che anche noi italiani avremmo bisogno di un’assistenza come loro, di un inserimento nella società come avviene per loro. No per noi italiani c’è soltanto questa risposta dai servizi sociali… provi a recarsi all’emergenza freddo forse per una settimana un alloggio li lo troverà.

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La lettera è stata inviata ad un giornale locale di Brescia, firmata.
Due cose: incredibile come gli Italiani bisognosi debbano, prima di far valere quelli che sono i loro diritti, esprimere la loro approvazione all’accoglienza degli immigrati: è quasi un riflesso condizionato, pavloviano. Seconda cosa, non è la UE a pagare la retta a questi clandestini, sono i contribuenti italiani.

La struttura dove P. è ospitato è questa: http://www.casamarcolinibevilacqua.it/. Si tratta di un posto ottimo, è fortunato ad avere familiari che possono permetterselo. Chi si trova nella sua condizione, si trova a finire per strada. Ma la domanda è perché, gli italiani poveri devono vivere per strada, o farsi pagare l’accoglienza dai familiari, mentre il primo fancazzista sbarcato a Lampedusa viene ospitato gratis in questa struttura?

Uno dei motivi è che, anche dietro questa opera ‘benemerita’ possiamo trovare la famigerata Fondazione Cariplo (insieme a settori della Chiesa), sempre molto impegnata nel drenare denaro dagli italiani (banca) per darlo agli immigrati con strutture come questa.