L’omopedofilia nell’Islam, lo scandalo dei ragazzini afghani

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Le società sessualmente segregate finiscono per sviluppare una latente omosessualità, è stato in parte anche un problema dell’Antica Grecia, assente a Roma, dove le donne erano invece parte integrante della vita sociale.
Nelle società islamiche, dove l’omosessualità è un tabù, sono ampiamente sviluppate invece le pratiche omosessuali. Oltre la bestialità, ma questo è un altro discorso, seppure nasca dalle stesse motivazioni profonde.

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In Afghanistan, dove le donne sono in tutto e per tutto beni mobili, segregate dagli uomini sia fisicamente che visivamente, quando dividono lo stesso spazio, esistono i “Bacha”. Questi sono ragazzini in età prepuberale o appena entrati nell’adolescenza. Vestiti da donna, vista la proibizione per le donne di ballare in presenza di uomini, ballano per gli uomini anziani alle feste per soli uomini. Una festa privata di solito finisce con gli ospiti che partecipano ad un’asta per ‘godere’ della compagnia dei ragazzi Bacha.

La pratica denominata Bacha Bazi è una forma istituzionalizzata di pederastia diffusa in tutta la regione, soprattutto nelle zone più settentrionali dell’Afghanistan. Lo storico della danza Anthony Shay la descrive come “severamente disapprovata dalle potenze coloniali, prima inglesi e francesi e poi russe, e da quelle élite che avevano assorbito i valori occidentali”. Poi il colonialismo è finito, e sono regrediti alla loro cultura.