A Passirano, Brescia, ci sono alcuni profughi infettati dalla tubercolosi. Sono Pakistani e Nigeriani. Non solo finti profughi, ma anche portatori di epidemie, quindi.
Sono arrivati alcuni mesi fa in Italia: «Noi non abbiamo alcuna informazione ufficiale in merito al fatto che in paese vi siano due persone ammalate di tubercolosi – ha dichiarato il sindaco Francesco Pasini – in questi casi gli enti preposti ci dovrebbero fare una segnalazione».
Secondo Forza Nuova i due malati sono ospiti della cooperativa Adl Zavidovici: «In paese attualmente abbiamo nove stranieri richiedenti asilo – ha rimarcato Pasini – e finora non hanno creato alcun problema. Anzi. Qualcuno frequenta dei corsi di italiano, altri godono di una borsa lavoro».
Dalla cooperativa Adl Zavidovici viene sottolineato come la situazione sia sotto controllo. «Tutti i nostri ospiti – spiega il direttore Agostino Zanotti – sono costantemente monitorati dal punto di vista sanitario e sono tutelati dal sistema sanitario territoriale. Non possiamo comunque dare informazioni specifiche perché lo stato di salute delle persone è tutelato dalle leggi sulla privacy». La privacy.
«Vogliamo chiarezza – ha sottolineato il responsabile della franciacorta per il partito Forza Nuova Matteo Totò, il primo a chiedere ragguagli sui malati di Passirano – anche perché non si tratterebbe dei primi casi. Anche tra i profughi ospitati a Collio ci sono degli ammalati, che sono stati allontanati per essere curati». Intanto sono stati trasferiti gli ospiti dell’albergo Alpino di Sulzano. Il Comune ha ravvisato che la struttura sarebbe carente per quanto riguarda l’igiene.