Profughi: “Non è quello per cui abbiamo pagato, torniamo a casa”

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fact_iconUn numero crescente di ‘profughi’ sta lasciando la Germania e altri Paesi per tornare a casa, perché delusi dalla loro nuova vita in Europa.
Dopo avere pagato migliaia di euro ai trafficanti in cambio della promessa di casa gratis e altri benefit, stanno trovando la realtà della vita in Germania deludente.
I ‘profughi’ si lamentano dei centri sovraffollati, del ‘cibo terribile’ e che i tedeschi li ‘guardano come barboni’.

PROFUGHI TORNANO A CASA
PROFUGHI TORNANO A CASA

Quello che ho visto in Europa non è quello per il quale ho pagato. Non è quello che i trafficanti mi hanno detto che sarebbe stato“, confessa candidamente Gazwan Abdulhasen Abdulla, un 37 enne lavorava come camionista in Iraq, al Los Angeles Times.

Dopo aver pagato una somma considerevole arrivare in Europa, ora sta tornando da sua moglie e dai suoi quattro figli a Bassora (zona meridionale dell’Iraq dove non c’è mai stata la guerra), insieme ad altri 150 compaesani.

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Il cibo era terribile, così disgustoso che nemmeno gli animali dovrebbero essere nutriti così. Ci hanno fatto dormire in questi freddi edifici vuoti e quando qualcuno si ammalava, ci hanno ignorato.  Ovunque, i tedeschi ci guardano come se fossimo barboni. Mi manca la mia famiglia e non vedo l’ora di tornare a casa“.

PROFUGHI BACIANO LA TERRA TORNATI A BAGHDAD
PROFUGHI BACIANO LA TERRA TORNATI A BAGHDAD

Tendenze simili sono state osservate in Scandinavia, con un numero crescente di rifugiati che ritirano le loro applicazioni e tornano a casa.

In Svezia, il numero delle domande di asilo ritirate è aumentato negli ultimi mesi, da una media di 300 al mese a quasi 630 nel novembre dello scorso anno. Nei primi dieci giorni del mese di dicembre, 239 hanno ritirato le loro domande di asilo.

In Italia no, qui si trovano bene, in hotel. Quello per cui hanno pagato li soddisfa.