Nel 2015 il Pil è aumentato – si fa per dire – di un misero 0,8%, più basso del già deprimente 0,9 per cento previsto da Renzi, e non ostante si arrivasse da tre anni consecutivi di flessioni e quindi fosse prevedibile un rimbalzo.
I dati disponibili per i principali paesi sviluppati indicano un aumento del Pil in volume negli Stati Uniti (2,4%), nel Regno Unito (2,2%), in Germania (1,7%) e in Francia (1,2%).
A dimostrazione poi che anche la mini-crescita è in frenata, i numeri sul lavoro nell’ultimo trimestre. Rispetto ai tre mesi precedenti, nel periodo novembre 2015-gennaio 2016 si registra il calo delle persone inattive (-0,3%, pari a -43 mila) a fronte di un lieve incremento dei disoccupati (+0,3 %, pari a +9 mila) e una sostanziale stabilità del numero delle persone occupate. Immobili. Nelle sabbie renziane.
Sono abbastanza stanco di ripetete che nonostante si scrive tutto attaccato.
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