Confusione. Avevamo detto che la Cirinnà, anche così formulata, permetteva ai magistrati militanti di dare i bambini ai gay, e infatti,
il Tribunale per i minorenni di Roma ha riconosciuto l’adozione “incrociata” ad una ‘coppia’ di lesbiche.
E’ il primo caso in Italia. Le bambine, di 4 e 8 anni, sono nate una da una donna e l’altra dalla sua ‘compagna’ con l’inseminazione praticata in Danimarca (chimiamola paternità surrogata).
Il tribunale, non ci sono peggiori tribunali di quelli dei minorenni (Forteto insegna) ha riconosciuto il diritto delle due lesbiche ad adottare la figlia dell’altra, facendo riferimento alle cosiddette “adozioni in casi particolari”. Le bambine avranno lo stesso doppio cognome ma per la legge non saranno sorelle. Solita sentenza creativa che gode del vuoto normativo voluto dal finto cattolico Alfano.
Tra gay che sfruttano donne per farsi il bambino (sempre maschio) su ordinazione, e lesbiche che fanno lo stesso infilandosi un tubetto dentro, è un mercato di bambini. E’ ora di fare i conti con questo degrado. Bambini senza madre e bambine senza padre: una società perduta e infelice.