Infantino, nuovo capo FIFA: “Io Italiano al 100 per cento”

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“Questa elezione è dedicata a mio padre, mi emoziono anche a dirlo. Mi ha insegnato tutto nella vita. Ma anche alla mia mamma, che si è messa a piangere e penso che stia ancora piangendo”. Lo ha detto ai microfoni Rai il neo presidente della Fifa, Gianni Infantino, nel corso di un’intervista a Radio1. Ieri, il dirigente italo-svizzero ha vinto con 115 voti al secondo scrutinio, battendo il favorito Al-Khalifa. “Non ci posso credere, è stata una grande emozione, ma rappresenta anche una grande responsabilità, da affrontare con orgoglio e umiltà. Siamo pronti a lavorare, ci rimbocchiamo le maniche per quello che c’è da fare”, le parole di Infantino.

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“Mio padre era di Reggio Calabria, ma non vorrei dimenticare le origini della Val Camonica della mamma. Sono fiero di essere italiano al 100%, più di così…”, aggiunge Infantino, nato in Svizzera, che in gioventù si è anche occupato di pulizia dei treni. “Ho fatto anche questo – spiega -, siamo una famiglia di lavoratori come tanti italiani emigrati all’estero, che abbiamo sempre avuto rispetto per le persone, e grazie all’esempio dei miei genitori, abbiamo sempre lavorato e ci hanno sempre rispettato”.

In poche parole la negazione dello Ius Soli e la spiegazione di quale sia la differenza tra gli Italiani che emigrarono e i fancazzisti africani che oggi Renzi piazza in hotel.