“I love the poorly educated” (malamente tradotto in ‘amo gli ignoranti’): la dichiarazione d’amore di Donald Trump, pronunciata dopo la schiacciante vittoria di ieri in Nevada, è virale nei social media, una chiamata alle armi agli elettori che l’oligarchia progressista ama sbeffeggiare come ignoranti, solo perché parte dell’America profonda, quella dei valori tradizionali.
“Abbiamo conquistato i giovani, abbiamo conquistato gli anziani, abbiamo conquistato le persone con un’alta educazione, abbiamo conquistato gli ignoranti. Io amo gli ignoranti”, ha scandito il favorito alla corsa presidenziale. L’ultima parte della sua dichiarazione ha sbancato su Twitter, con una citazione di 15 volte al minuto, secondo operatori che monitorano i social media.
Un elogio all’ignoranza che ha un qualcosa di filosofico: molto meglio non conoscere, che conoscere in modo sbagliato. Il mondo occidentale è pieno di individui colti con poco cervello, mix deleterio, perché li rende arroganti. Non è infatti vero, che è l’ignoranza a rendere arroganti, quanto la pretesa di conoscere, tipico delle consorterie progressiste, gente che ha studiato molto, senza essere in grado di capire quello che leggeva.
Senza scadere in proverbi popolari come ‘contadino scarpe grosse cervello fino’, meglio affidarsi a Socrate: “E credere di sapere quello che non si sa, non è veramente la più vergognosa forma di ignoranza?”.