I soliti fancazzisti appartenenti al Collettivo universitario autonomo (Cua) hanno contestato questa mattina Angelo Panebianco, che è anche professore, per un editoriale pubblicato sul Corriere della Sera, interrompendo la sua lezione alla facoltà di Scienze politiche in Strada Maggiore, a Bologna.
I gggiovani sono entrati in aula con in mano uno striscione. L’iniziativa, durata qualche minuto, non è piaciuta ai giovani che stavano seguendo la lezione, che hanno chiesto ai manifestanti di lasciare l’aula.
Anche Panebianco ha discusso con gli appartenenti al Cua, i quali hanno annunciato altre contestazioni per l’inaugurazione dell’anno accademico il 29 febbraio. Panebianco era già stato vittima di proteste simili: il suo ufficio in ateneo era stato imbrattato con scritte in vernice rossa e la porta era stata murata.
Devono andare a lezione di libertà di espressione.