Invasione profughi a Treviso: scontro Lega – Prefetto (agente viaggi)

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TREVISO – “Invito i sindaci a non partecipare alle riunioni dei Prefetti sull’accoglienza ai profughi”. Queste le parole di Gianantonio Da Re, da poco eletto nuovo segretario veneto della Lega, ai sindaci leghisti in vista dell’incontro che il prefetto di Treviso, Laura Lega, ha indetto per venerdì in prefettura, invitando tutti i sindaci della Marca per fare il punto sulla gestione dei finti profughi e sull’accoglienza diffusa. Quella che in Toscana tanto bene sta facendo alla salute pubblica.

Immediata la minaccia del Prefetto: “I Comuni che non diano la loro disponibilità ad una collaborazione per un’equa distribuzione di migranti sul territorio, secondo la legge dei vasi comunicanti, non fanno altro che scaricare il problema su altri Comuni”. “Io – ha aggiunto Lega – continuo ad invitare i sindaci a venire perché si tratta di fare pianificazione strategica sulle iniziative da assumere per il 2016 a fronte dei flussi, che sono ingenti e lo saranno ancora di più nei prossimi mesi. Voltare la faccia – ha proseguito – significa non assumere soluzioni che giocoforza devono essere trovate altrove”. “La quota di migranti assegnata a Treviso – ha ricordato infine il prefetto – è stata assegnata come per tutte le province italiane sulla base di una ripartizione matematica calibrata sulla densità di popolazione, e in tutta Italia non c’è alcuna altra provincia che esprima resistenze a questo metodo come Treviso”.

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Sarà presente al vertice il sindaco di Treviso Giovanni Manildo, lui, quando si tratta di clandestini, non manca mai: “Se tutti facessero la propria parte, ogni problema diventerebbe più facile da gestire. Dire no a priori e negare le collaborazioni crea solo maggiori problemi. Se dopo il “no”, sono anche in grado di bloccare gli arrivi allora va bene, altrimenti il rubinetto continuerà a perdere e servirà la collaborazione di tutti per dare una mano a tamponare l’acqua ”.

Non esiste una ‘tua parte’: esistono degli invasori che il tuo partito raccatta in Libia e poi scarica sulle spalle dei contribuenti.