Bressanone: 15 profughi (finti) lavoreranno a spese nostre al posto di 15 italiani

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BRESSANONE – In tutta Italia è frenetica l’attività delle amministrazioni in mano ai renziani per cercare lavoro ai finti profughi. Iniziativa che permette alle coop di partito e del Vaticano di far lavorare immigrati al posto di italiani, e farli pagare agli italiani stessi: delitto perfetto.

A breve il Comune di Bressanone firmerà assieme alla Provincia, al Commissariato del Governo e alla Carita$, un protocollo d’intesa per lo svolgimento di attività da parte dei cossiddetti profughi. Una quindicina di giovani maschi africani ospitati a Bressanone nella nuova casa di accoglienza “Miriam” messa a disposizione dell’Accademia Cusano e gestita dagli operatori della Carita$.

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Il sindaco Peter Brunner ha annunciato che grazie al protocollo di intesa i giovani migranti potranno in qualche modo “lavorare” per strutture pubbliche. E oltre ai 35 euro al giorno che già prendono come vitto, alloggio, assistenza, schede telefoniche e paghetta settimanale, riceveranno anche un ulteriore contributo.

“I giovani migranti ospiti della Casa Miriam staranno a Bressanone il tempo necessario affinchè si disbrighino le pratiche per ottenere il permesso di asilo, quindi tra l’anno e l’anno e mezzo – spiega Brunner – Grazie al protocollo, questi giovani uomini potranno, seguiti dai tutor della Carita$, fare dei lavori”.

Quando sentite o leggete queste notizie, presentate come ‘cosa buona’, pensate che se lavorano 15 finti profughi, di conseguenza non potranno essere assunti 15 operai italiani. E’ matematica.