Sociologo su profughi: “Sono qui a caccia di donne”, le vostre

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Il sociologo ed economista Gunnar Heinsohn , che insegna presso la scuola NATO a Roma, ha dipinto un quadro fosco in un’intervista alla Neuen Zürcher Zeitung di quello che sta per accadere ai cittadini europei in un futuro molto prossimo.

E’ stato nel Califfato, e ne ha tratta una visione del nostro futuro cupa, con l’arrivo dei profughi.  Ha assistito a stupri di massa di donne yazidi e cristiane, al traffico di donne tra i giovani combattenti, la decapitazione di uomini europei, e più e più volte alla proclamazione diretta ai kuffar, i miscredenti: “le vostre donne saranno le nostre puttane, i vostri figli nostri schiavi!

Heinsohn fa un’analisi interessante delle motivazioni che spingono i cosiddetti profughi (al 90 per cento giovani maschi) a lasciare la Siria e gli altri Paesi islamici: la carenza di donne. La loro, dice in sostanza, è una jihad sessuale.

La società occidentale si basa sul matrimonio monogamo, questo la rende equilibrata e pacifica: ogni uomo ‘ottiene’ la sua donna. Nelle società islamiche non è così, vige la poligamia: il maschio dominante (per qualsiasi motivo, ricchezza o brutalità) prende più moglie. Questo restringe la quantità di donne a disposizione, lasciando orde di maschi islamici in quella che Heinsohn  definisce ‘modalità caccia-e-saccheggio permanente‘.

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In altre parole: quando un centinaio  uomini dominanti hanno ciascuno quattro mogli, poi ci sono trecento uomini lasciati a mani vuote.

Quindi non è la guerra, ma la mancanza di donne nel proprio paese che ha spinto questi giovani in Europa.  Quindi, dice il sociologo, dobbiamo prepararci a “ migranti aggressivi, con interessi primari di base, tanto tempo a disposizione e che, molto ben collegati tra di loro con gli smartphone, vanno a caccia di femmine nelle loro vicinanze, che a loro volta, non possono difendersi e sono lasciate senza protezione“.

Questi uomini di cultura servono in Europa.

L’articolo originale è in tedesco, qui una traduzione quasi integrale in inglese.