Alla prima udienza del processo in Turchia per il naufragio nell’Egeo in cui morì Aylan Kurdi, trasformato in feticcio dell’invasione, i due presunti scafisti siriani imputati si sono dichiarati innocenti, confermando le accuse contro il padre del bambino, Abdullah: è stato lui ad avere organizzato il viaggio e guidato il barcone poi affondato.
NON FUGGIVANO DALLA SIRIA IN GUERRA, VIVEVANO (BENE) DA 3 ANNI IN TURCHIA
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Ovviamente, la narrativa dominante non poteva prevedere un ‘padre’ responsabile, sarebbe caduta tutta la propaganda che ha permesso l’arrivo di milioni di islamici in Europa.