Protesta FN contro profughi in convento: è business Carita$ da 1,5 milioni di euro

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SOGLIANO AL RUBICONE – “Chi ospita clandestini è un traditore! Nessuna tolleranza per i nemici della Patria” così recitano i manifesti affissi dai militanti di Forza Nuova nella notte tra venerdì e sabato sui portoni del convento del Carmelo di Santa Maria della Vita sito nel centro storico di Sogliano al Rubicone.

Proprio nel convento dove risiedono sei suore di clausura – ne ha parlato Vox ieri – arriveranno sei clandestini dopo che la Caritas diocesana di Rimini si è aggiudicata il nuovo bando da un milione e mezzo di euro lanciato dalla Prefettura di Forlì-Cesena. Affaristi

“E’ un crimine contro il Popolo Italiano!” – non usa mezze misure il responsabile regionale Mirco Ottaviani che rivendica l’azione – “I soldi destinati all’accoglienza di questi sedicenti profughi, dei quali solo il 10% infatti ottiene lo status di rifugiato politico, affamano ancor di più la nostra gente, la quale si vede negare ogni tipo di aiuto ed assistenza sociale, ritrovandosi emarginata in casa propria”.

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“Ci piacerebbe sapere se sono disponibili stanze anche per gli Italiani in difficoltà o se effettivamente, come pare, esiste una corsia preferenziale solo laddove si può speculare e riempire il proprio portafoglio” – si domanda poi Ottaviani che annuncia così l’intenzione di recarsi presso il convento con a seguito sei delle tante persone aiutate da Forza Nuova attraverso il progetto “Solidarietà Nazionale”.

“Da domani i cittadini soglianesi, senza nemmeno essere stati avvisati, avranno sei nuovi vicini di casa ma non saranno gli unici” – spiega inoltre Giuseppe Esposito, referente per Forza Nuova in provincia – “Saranno infatti diversi i clandestini che a seguito della chiusura del bando della Prefettura di Forlì saranno ospitati nelle strutture a disposizione della Caritas, così come saranno diversi i comuni della Valle del Rubicone interessati”.

“Per questo motivo abbiamo deciso di lanciare sin da subito un numero telefonico 338.3236125 al quale segnalare per tempo i nuovi arrivi e tramite il quale avviare un fronte comune assieme a tutti quei cittadini esasperati e pronti a combattere in prima linea per difendere i propri diritti e la propria dignità innanzi all’ennesima conferma di un razzismo, non apertamente dichiarato ma palese, della Chiesa verso gli Italiani”.