Cittadini Kos protestano contro invasione, Tsipras li fa caricare

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Tsipras, come Merkel in Germania e Renzi in Italia, sta portando avanti un piano di sostituzione etnica. A Kos, l’isola dove sbarcano migliaia di clandestini islamici ogni giorno, inviati dalla Turchia, il governo greco sta costruendo un ‘hot spot’. Gli hot spot sono immensi centri profughi. Un modo per trasformare l’isola greca in un accampamento perenne e non più provvisorio di islamici. Questo, pochi chilometri dalla costa turca.

Se pensiamo quanto spende la Grecia per mantenere una Marina in grado di sostenere il confronto con la Turchia, viene da ridere. Se i turchi avessero saputo che bastava inviare ‘profughi’ per invaderla, avrebbero iniziato anni fa. Ma del resto, è quello che avviene in tutta Europa.

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Ovviamente, i cittadini di Kos non sono felici. Sì, lo so, i media vi raccontano di isolani tutti eccitati dalla macchina dell’accoglienza, tanto da essere stati candidati al premio Nobel per la ‘pace’ – se ti arrendi sei pacifico -, ma sono puttanate. Bufale, direbbe qualcuna.

E oggi, il governo Syriza ha sparso il sangue della propria gente, dei cittadini dell’isola di Kos che non vogliono diventare minoranza a casa propria, e questa mattina hanno tentato di impedire i lavori di costruzione del vicino centro di accoglienza in quella che una volta era una base militare: