“L’uso terapeutico della cannabis è il primo passo di un cammino che spero non si fermi. In Toscana la cannabis rientra di diritto tra le opportunità di cura offerte dal servizio sanitario. Credo che iniziare a ragionare di una sua legalizzazione sia il prossimo passo da fare”. A scriverlo sul suo profilo Facebook è stato il governatore della Toscana Enrico Rossi, all’indomani dell’approvazione in giunta regionale del provvedimento che introduce la cannabis terapeutica a pieno diritto nel sistema sanitario toscano.
Come vedete, la cannabis terapeutica è solo una scusa per legalizzare l’abuso delle droghe. E non è strano che uno dei più sfegatati sostenitori sia Rossi, il motivo lo capite guardandolo in faccia.
“Otterremo così, come mi ha raccontato John Hickenlooper, governatore del Colorado – ha aggiunto Rossi – un doppio risultato: spezzare il ciclo dello spaccio e aumentare le entrate fiscali per potenziare i servizi ai cittadini”. Osceno. Lo Stato che si fa spacciatore. In realtà, in Colorado hanno ottenuto questo. E questo.
Per il capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Toscana Giovanni Donzelli, “sulla legalizzazione delle droghe Enrico Rossi ha calato la maschera: dei malati da curare con l’utilizzo terapeutico della cannabis non gli interessava niente. Il suo è un messaggio criminale: è gravissimo che le istituzioni giustifichino, anche solo con delle dichiarazioni, l’utilizzo delle droghe, un messaggio pericolosissimo nei confronti dei giovani”. “La sinistra che rappresenta il Partito democratico evidentemente vorrebbe intontire con la droga i ragazzi dall’incapacità e dalle porcate di una classe politica che sta rubando il futuro alla nostra terra e alle nuove generazioni – conclude Donzelli – non vorremmo che il Presidente della Regione Toscana avesse anche lui fumato prima di pronunciare quelle parole”.