Grecia: Troika esige taglio pensioni, ma non toccategli i profughi

Vox
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ATENE – Nuovi colloqui con i creditori internazionali per la revisione dell’attuazione del terzo piano di salvataggio, eufemismo, della Grecia. I colloqui con i rappresentanti della Commissione europea (Ce), Banca centrale europea (Bce), Meccanismo europeo di stabilita’ (Mes) e Fondo monetario internazionale (Fmi), la famigerata Troika, hanno avuto inizio nel pomeriggio.
Tra i piani del governo che piu’ stanno creando scetticismo e dubbi circa l’effettiva efficacia c’e’ il piano di riforma delle pensioni, che ha generato una serie di proteste anche da parte delle diverse categorie professionali.

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In particolare il Fmi chiede tagli per 1,8 milioni di euro, più una riduzione di tutte le pensioni del 6%, un taglio dal 15 al 20% delle pensioni superiori a 800 euro e una riduzione del 30% per quelle combinate superiori a 1.000 euro.
Il Fmi vuole anche che il parlamento greco approvi delle misure del valore complessivo di 6,3 miliardi di euro (3,5 per cento del Pil) per il biennio 2016-2018, circa la meta’ di quello che l’Europa sta chiedendo. Il governo ha chiesto che la revisione venga completata entro febbraio, ma il commissario per gli Affari monetari Pierre Moscovici, che ha descritto i colloqui ”difficili”. Intanto, giovedì prossimo è stato proclamato lo sciopero generale.