ODERZO – Requisizioni. Per ora la caserma Zanusso, poi, verrà il tempo delle case sfitte. E poi, se continuiamo a non opporre resistenza, verranno a prendersi anche quelle dove abitiamo.
Ieri è arrivata sul tavolo del sindaco Bruno De Luca, una lettera dal famigerato prefetto Laura Lega: «Ho più volte espresso l’ intendimento di utilizzare solo una limitata porzione del bene invitando il Comune ad esprimersi circa la definizione delle aree di proprio maggior interesse. Non essendo pervenuti a nessuna indicazione chiara e concreta da parte del sindaco, la scrivente non ha potuto attendere oltre. Tale struttura –si legge nella lettera del prefetto al sindaco– doveva assolutamente essere acquisita in considerazione dell’urgente necessità di predisporre l’accoglienza per i continui arrivi dei migranti, aggravati anche da quelli che provengono via terra attraverso il confine orientale». Non fanno nulla per evitare che entrino, si limitano ad organizzare una capillare invasione del territorio, non autorità, ma criminali.
«Secondo le linee di azione già concordate con il Ministero dell’Interno – concordate da chi? – occorrerà assicurare un importante intervento di ristrutturazione alla palazzina adibita a camerate per i militari, nel frattempo ci si troverà nella necessità di collocare temporaneamente, strutture prefabbricate negli spazi esterni».
Ex caserme e piccole palazzine per affrontare un fenomeno che durerà fino al 2017 . Due anni, dunque almeno fino al termine del 2017. È la previsione temporale di minima che gli addetti ai lavori assegnano all’emergenza profughi sul nostro territorio. È il periodo minimo (ripetiamo)…
Il prefetto non dice quanti saranno i richiedenti asilo che potranno alloggiare ad Oderzo. Ma prosegue: «Nel corso della realizzazione dell’intervento sarà valutata la possibile capienza della struttura in funzione dei parametri di carattere igienico sanitario. Quanto ai tempi dell’uso governativo è chiaro che la scrivente non può fornire al momento nessuna credibile indicazione, trattandosi di uso che resterà condizionato da eventi nazionali ed internazionali non legati alla volontà della Prefettura. Si tratta di un centro di accoglienza straordinaria destinato ad ospitare non persone irregolarmente presenti sul territorio nazionale, quanto richiedenti asilo, ovvero richiedenti in accesso via terra dai confini orientali. A tutti costoro verrà rilasciato un permesso di soggiorno: non esiste alternativa possibile». Fantastico. Basta essere un clandestino che ‘chiede asilo’, perché questi prefetti da noi mantenuti li dichiarino ‘non irregolari’.
Nessun acccenno a numeri, ma pare che i migranti destinati a Oderzo, forse i 500 prospettati dagli amministratori. La lettera poi minaccia gli opitergini e gli amministratori, intimandoli di ‘non creare tensione’: «Oderzo saprà condividere responsabilmente l’esigenza di garantire sul proprio territorio l’accoglienza dei richiedenti asilo evitando situazioni che possano prefigurare rischi per l’ordine e la sicurezza pubblica ed intervenendo con le giuste informazioni nei confronti di chi dovesse, anche strumentalmente in vista del prossimo appuntamento elettorale, operare insinuando dubbi e paure nella popolazione che finirebbero per determinare un immotivato clima di tensione procurando allarme». Che fai, minacci?
Il sindaco Bruno De Luca è amareggiato: «Siamo presi male; la sovranità popolare non viene presa in considerazione ma le nostre manifestazioni le faremo ugualmente in spirito di libertà di parola e di azioni».