Family Day: l’Italia reale è tutta al Circo Massimo

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“Siamo un milione”. E’ stato appena detto dagli organizzatori del Family Day, dal palco allestito al Circo Massimo. Numerose le famiglie con bambini, passeggini e carrozzine al seguito. E’ una folla ordinata e sorridente; poche le bandiere, molti i canti e balli intonati e messi in scena. In fondo al Circo Massimo è stato allestito il palco su cui è stato issato uno striscione blu con la scritta “Family Day. In difesa della famiglia e dei bambini”.

Di fronte al palco dell’evento che chiede lo stop del ddl Cirinnà sulle unioni omosessuali e le adozioni gay uno striscione con la scritta “Renzi ci ricorderemo”. Tutti noi ci ricorderemo, dell’abusivo.

E Angelino Alfano, che non parteciperà al Family Day, con la scusa del suo ruolo di ministro, dopo avere venduto i bambini ai gay in cambio di qualche ulteriore poltrona da ministri e sottosegretari, manda la moglie. Tiziana Miceli partecipa alla manifestazione al Circo Massimo, che faccia.

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Alfano ha incontrato al Viminale – insieme al neo ministro agli Affari Regionali (con delega alla famiglia) Enrico Costa, che deve la sua poltrona ad avere ceduto sulla Cirinnà – il portavoce del comitato ‘Difendiamo i nostri figlì che ha organizzato il Family Day.

La giornata del Family Day si era aperta con l’attacco informatico portato dai soliti cazzari di Anonymous al sito che promuove l’iniziativa di Roma: “Stop Omophobia, love is love” si è letto per qualche minuto al posto della home page. Tra una bufala su ISIS e l’altra.

“Il ddl Cirinnà vuole attaccare il cartellino del prezzo al ventre delle madri”. Lo ha detto il deputato Pd Mario Adinolfi, parlando dal palco del Circo Massimo a Roma dove è in corso il Family Day. “I diritti civili esistono e sono quelli dei figli”,ha aggiunto Adinolfi che ha poi concluso spronando i manifestanti a urlare “No Cirinnà”.