Mario Monti, è nel Tribunale di Trani per deporre come testimone al processo per manipolazione del mercato a carico di cinque tra analisti e manager di Standard & Poor’s e della stessa società di rating, imputata in base alla legge sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche. Per l’occasione le misure di sicurezza dentro e fuori il Palagiustizia sono state rinforzate. Monti è citato dalla pubblica accusa perché quando era capo del governo, dopo il declassamento di due gradini del rating dell’Italia (da A a BBB+) deciso da S&P il 13 gennaio 2012, reagì parlando – secondo quanto scrisse il 14 febbraio 2012 il giornalista di Corsera Marco Galluzzo – di “un attacco all’Europa”. Queste parole furono però smentite da Monti in un’audizione resa a verbale dinanzi al pm Michele Ruggiero il 25 marzo 2014. All’udienza di oggi sono anche citati come testimoni l’ex AD per l’Italia di Standard & Poor’s, Maria Pierdiccchi, e il giornalista Marco Galluzzo.
Quando, nell’agosto del 2011, in un’intercettazione telefonica, l’allora AD per l’Italia di S&P, Maria Pierdicchi, disse a Deven Sharma, allora presidente mondiale della società, che i loro analisti non avevano le capacità per gestire il rating dell’Italia, non si riferiva “alla loro capacità analitica, ma alla loro tenuta psicologica e mentale” perché quello era un momento “difficilissimo” per l’agenzia di rating. E’ quanto ha riferito, in sintesi, l’ex AD per l’Italia di S&P, Maria Pierdicchi, nel corso della sua lunga deposizione in corso dinanzi al Tribunale di Trani al processo per manipolazione del mercato a 5 tra analisti e manager dell’agenzia di rating. Pierdicchi ha spiegato che il momento “difficilissimo” era dovuto al fatto che alcuni analisti, in Spagna e Grecia, avevano ricevuto minacce di morte ed era in atto il procedimento di registrazione europea di Standard & Poor’s.