Struttura destinata a mamme sole? Il PD la dà ai profughi

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Le mamme sole si arrangino, il Comune di Monfalcone destinerà i locali che avrebbero dovuto ospitare donne sole con figli ai sedidenti profughi.
Il Comune di Monfalcone infatti, intende utilizzare l’appartamento acquistato una decina d’anni fa con fondi dello Stato (di tutti voi) e destinati a uno specifico progetto di sostegno a donne in situazione di difficoltà ai profughi. Parlano di ‘donne’, anche se di ‘donne’ tra i finti profughi che Renzi raccatta in Libia ce ne sono pochine, quasi nessuna.

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«Questa è la nostra intenzione – afferma l’assessore alle Politiche sociali Cristiana Morsolin (foto) -. Ci siamo sempre detti disponibili a un’ospitalità diffusa, di piccoli nuclei». L’ente ha deciso quindi non solo di presentare domanda di accesso ai fondi stanziati dallo Stato (dai contribuenti) per sostenere progetti del famigerato Sprar – la marchetta statale che usa le vostre tasse per mantenere a gozzovigliare fancazzisti africani camuffati da profughi – ma si è messo anche alla ricerca del soggetto in grado di gestire l’accoglienza. Nel bando il Comune chiede non solo il possesso di un’esperienza pluriennale e consecutiva nella presa in carico di richiedenti o titolari di protezione internazionale, ma anche “la disponibilità di adeguate strutture sul territorio comunale”. A titolo di co-finanziamento il Comune mette appunto a disposizione l’appartamento di cui sopra, perché donne italiane in difficoltà, non ce ne sono.

Il Comune vuole per gli ospiti un servizio che dovrà garantire l’accoglienza materiale, mediazione linguistica e culturale, orientamento e accesso ai servizi del territorio, formazione e riqualificazione professionale, orientamento e accompagnamento all’inserimento lavorativo, abitativo, sociale e legale, oltre che occuparsi della tutela psico-socio-sanitaria.