Emilia Romagna: 6.493 profughi, e la metà sono nigeriani

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In Emilia e Romagna sono presenti 5.680 coloni in hotel o case, e altri 813 nelle strutture Sprar. Nel corso di un anno, nelle strutture temporanee si è registrato un aumento di circa 3mila persone, passando dalle 2.620 del 16 gennaio 2015 alle 5.578 del 21 gennaio 2016. Ciò significa un aumento medio di circa 250 persone ogni mese.
Sul territorio regionale erano presenti 6.493 immigrati al 31 dicembre 2015. L’aumento di presenze si è riversato nelle strutture “temporanee”, i cosiddetti Cas – Centri accoglienza straordinaria, attivate dalla singole Prefetture a spese dei contribuenti.

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L’aumento delle persone presenti nelle strutture temporanee negli ultimi due mesi (dal 19 novembre 2015 al 21 gennaio al 2016) è di circa 300 persone. Si è registrato dunque un rallentamento della crescita, tipico dei mesi invernali. Ovviamente la crescita è sempre l’esito di un doppio processo: da un parte un certo numero di migranti in ingresso – provenienti dai nodi di smistamento regionale a Bologna – e dall’altra un certo numero di persone che escono dalla accoglienza temporanea volontariamente o perché hanno ottenuto lo status di protezione internazionale o umanitaria.

Come nel resto d’Italia, si tratta di clandestini. Provengono infatti da Eritrea e Nigeria il 40% degli ‘ospiti’. Seguono, tra le nazionalità dichiarate, sedicenti profughi provenienti dalla Somalia, dal Sudan, dal Gambia, dal Mali, dal Senegal, dal Bangladesh e dal Marocco. In fondo, ma proprio in fondo, qualche siriano.