Banca vuole sfrattare anziani e i loro animali che curano con amore

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TESSERA. È stato rinviato lo sfratto esecutivo di Adriana Guerra e del marito Paolo Zanon, i due coniugi che ieri mattina avrebbero dovuto lasciare la villetta (all’asta) di via Triestina 175 assieme alle loro decine di cani che da anni adottano e curano. Sul posto si sono presentati, per primi, gli attivisti di Cento percentoanimalisti, i quali hanno presidiato l’abitazione sin dalla notte per evitare possibili blitz. Poi in difesa di moglie e marito e della figlia, sono arrivati alla spicciolata diversi politici, capeggiati da Simone Furlan, membro dell’Ufficio di presidenza di Forza Italia, Ma anche i consiglieri comunali Silvana Tosi (Liga Veneta) e Matteo Senno (lista Brugnaro) e Luigi Corò, presidente del comitato Marco Polo. E c’erano poi don Enrico Torta, parroco di Dese, in prima linea quando si tratta di difendere i diritti delle persone che si ritengono “usurate” dalle banche e don Lionello Dal Molin, parroco di Tessera. «L’uomo viene prima del denaro», ha commentato il sacerdote di Dese, «è ora e tempo che ce lo mettiamo in testa, questa famiglia aveva un mutuo di 1.100 euro mensili portato a quasi duemila, come poteva reggere?».

Attorno alle 9.30, prima dell’arrivo dell’ufficiale giudiziario e di un rappresentante nominato dal tribunale, già serpeggiava ufficiosa la notizia che era stato concesso il rinvio, anche grazie all’interessamento dell’ufficio di gabinetto del sindaco, che ha mediato con la banca e con il custode giudiziario. Nei prossimi giorni si terrà un incontro con la Municipalità per cercare di trovare una soluzione rispettosa delle procedure avviate e della famiglia “morosa” che versa in difficoltà.

«Ho contattato il custode giudiziario, abbiamo ottenuto il rinvio fino al 27 febbraio», spiega il presidente della Municipalità di Favaro Marco Bellato, «il massimo che si poteva fare in questo momento, adesso verificheremo tutte le soluzioni per cercare di tutelare la famiglia e i propri animali, ai quali è molto legata. Il nostro compito è stare vicino ai cittadini nel bisogno coinvolgendo l’amministrazione». «Le perizie effettuate», spiega Corò, «dicono che c’è usura, la sentenza si terrà a marzo, perché allora andare avanti con la pratica di vendita all’asta prima che il tribunale si esprima? E se dovessero vincere?».

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Poco dopo le dieci sul posto il servizio veterinario dell’Asl, con alcuni operatori e il responsabile dell’unità, il vicequestore aggiunto Eugenio Vomiero, che ha mediato tra tutti i presenti, trovando un compromesso. Nessun intervento della forza pubblica, dunque. Centopercentoanimalisti si sono ripromessi di aiutare i due coniugi a trovare una soluzione abitativa provvisoria, un luogo dove possano stare assieme ai loro animali, come hanno sempre fatto a Tessera. Quello di ieri è il quarto tentativo di accesso all’abitazione. Il problema, in ogni caso, non è facile da sciogliere visto il numero elevato di “amici a quattro zampe” che vengono accuditi dalla coppia e il rapporto unico che Adriana Guerra ha instaurato con i cani. Nel frattempo l’Asl effettuerà una visita nell’abitazione, per controllare tutti gli animali e munire di chip chi fosse sprovvisto. È stato richiesto, inoltre, anche l’intervento degli uffici sociali. «Ringrazio per primi gli animalisti», ha spiegato la figlia di Adriana Guerra, «tutte le persone che si sono mosse, lo hanno fatto grazie a loro, gli unici che hanno capito per primi la situazione, che hanno compreso che la casa non vale niente, che il problema sono i cani, il problema è lasciare i cani a mia mamma, fare in modo che possa stare assieme a loro».

Possibile che in questo Paese non si aiuti gli Italiani? Queste due persone, oltretutto, fanno anche un’opera sociale sgravando l’ente locale dalla cura degli animali randagi. Persone così andrebbero sostenute.

E poi c’è la banca. Le banche godono del privilegio regale di creare denaro ex nihilo: ogni volta che tu cittadini chiedi un prestito, la banca crea denaro dal nulla. E lo fa avvalendosi di una sovranità monetaria che dovrebbe appartenere al popolo. E’ un concetto complicato che la maggioranza dei cittadini non comprende, perché se lo comprendesse, le banche verrebbero prese d’assalto.