Sono in Brasile quasi metà delle 50 città più violente del mondo: lo sostiene un rapporto della ong messicana Consiglio cittadino per la pubblica sicurezza e la giustizia penale, secondo cui il gigante sudamericano appare con 21 municipi nella lista (erano 16 nel 2014).
In cima all’elenco si colloca la capitale del Venezuela, Caracas, considerata la città più pericolosa del pianeta.
Fortaleza, sulla costa nord-orientale del Brasile, si piazza al 12/mo posto ed è la leader locale per numero di morti violente.
In Brasile ogni dieci minuti una persona viene uccisa e ogni quattro una donna viene stuprata. Sono le statistiche contenute nell’ottava edizione dell’Annuario sulla sicurezza pubblica – si fa per dire – in Brasile.
Nel 2013, gli omicidi sono stati 53.646 e negli ultimi dieci anni hanno superato il mezzo milione. Lo scorso anno, sono state assassinate 6,11 persone ogni ora, con un aumento dell’1,1% rispetto al 2012. Dal ritorno del Brasile alla democrazia, con la Costituzione del 1988, gli omicidi sono stati più di un milione. ”Ovvero quattro volte più che la guerra in Vietnam, durata anch’essa circa un ventennio”, ha sottolineato il professor Oscar Viilhena, docente di diritto alla Fondazione Getulio Vargas.
Inquietante il numero degli stupri: nel 2013, sono stati circa 143 mila. Le denunce sono state 50.320 ma secondo i ricercatori solo il 35% delle violenze viene denunciato. Le vittime della polizia sono circa 2,5 ogni 100 mila abitanti, con la percentuale più alta nello stato di Rio de Janeiro, ma è pesante anche il prezzo di sangue pagato dalle forze dell’ordine: tra il 2009 e il 2013 sono stati uccisi 1.779 poliziotti.
Questi sono numeri da ‘femminicidio’. E non è strano che uno dei pochi paesi a superare il multietnico Brasile in questa poco invidiabile classifica, sia il Sudafrica:
Il motivo è semplice: più individui di un ‘certo tipo’ ci sono in una società, più questa diventa violenta.
E solo i ricchi, chiudendosi in fortini che sono ‘stati autonomi’, possono garantire la sicurezza propria e dei loro familiari: tutti gli altri, a Tor Sapienza.