Poche migliaia nelle piazze, ma molto attivi nei palazzi, dove si parla solo di adozioni gay, in vista della discussione in Senato del famigerato ddl Cirinnà, in programma giovedì prossimo, e del Family Day che si terrà sabato a Roma.
Interviene Laura Boldrini: “Le piazze – ha detto – ci hanno detto che il nostro Paese si aspetta una legge perché siamo gli ultimi in Europa a non averla. Sui parlamentari c’è ancor più responsabilità per fare un percorso che porti ad una legge che non deluda le aspettative”.
Sull’adozione gay, la Boldrini delira, sentite: “il partner muore e il figlio rimane solo” l’altro partner “abbia il dovere di occuparsi di questo figlio e allora mi sembra naturale che questo dovere si traduca anche in un diritto. Sarebbe grave il contrario, se il partner si disinteressasse di questo figlio e lo lasciasse al proprio destino. E allora se è un dovere morale, perché non deve anche essere un diritto”?
Il figlio si presume da qualche parte abbia un padre o una madre, veri. Il problema è alla radice: comprare un bambino trattando una ragazza come forno a microonde solo perché si è un freakkettone ricco come il famigerato parlamentare PD, deve essere reato. Perché un bambino ha diritto – e questo vale anche in caso di coppie normali – a vivere con i suoi veri genitori.